Disco dopo disco, concerto dopo concerto (e sono sempre esperienze notevoli: a quando una tappa genovese, ora?) i romani del Muro del Canto sembrano aver trovato un equilibrio perfetto tra songwriting ruvido ed efficace, innovazione, poesia di strada. I meriti vanno equamente distribuiti: c’è il loro suono classico, un combat folk rock morriconiano che non mostra crepe, e trasforma quasi ogni brano in una sorta di amaro e potente inno stradaiolo, grazie anche alla voce grande di Daniele Coccia, c’è l’idea, ad ogni tappa, di aggiungere qualche tassello che non c’era. Qui troverete insolite cadenze ska e accenti in levare in un paio di brani, due spezzoni di monologhi incastonati nelle canzoni che sembrano quasi riflessioni a voce alta sui nostri tempi miseri e livorosi, l’aggiunta della voce perturbante di Lavininia Mancusi, e la sorpresa di due testi in italiano. Difficile segnalare un brano sull’altro: forse un punto di perfezione si sfiora nella canzone che intitola il tutto, come trasformare la disillusione personale sugli affetti che svaniscono in punto di forza. (Guido Festinese)
Musica italiana
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IL MURO DEL CANTO - L'amore mio non more
IL MURO DEL CANTO - L'amore mio non more
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IL MURO DEL CANTO - L'amore mio non more
2019-02-06 09:36:56
Guido Festinese
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