Ci sono nomi, nella storia del rock, che dopo qualche anno di fulgore passano in un oblio immeritato, diventando quindi candidati ideali a periodiche riscoperte, per la gioia dei cacciatori di “antiche novità” che hanno fatto scaturire il nostro presente. Se ad esempio vi appassiona il folk rock che gravita su chitarre acustiche tintinnanti su arpeggi da manuale, voci che sanno innestarsi l’una sull’altra sprigionando voli di armonici, molte buone idee in sede di composizione, e la capacità, anche, di suonare qualche cover scoprendo angoli nascosti nell’originale, allora questa ristampa fa per voi. Brewer and Shipley ebbero un bel momento di fulgore allo scorcio dei ’60 e nella prima metà dei ’70 con una serie di dischi azzeccati e tutta sostanza, perfettamente in linea con quanto andavano facendo Crosby & Nash, Loggins & Messina, e tante altre celebri coppie in musica della California libertaria che fu. Loro erano del Midwest, ma si ambientarono perfettamente.
Qui (siamo nel 1969) troverete ballate mozzafiato, melodie sognanti, una cover eccellente di All Along the Watchtower di Dylan e una, in chiusura, per la maestosa Witchi- Tai-To, scritta dal sassofonista pellerossa Jim Pepper. Ospite metà della California che contava, in musica: da Mike Bloomfield a John Khan, da Nicky Hopkins a Richard Green. (Guido Festinese)