
Il concerto svela tutte le facce della band: il tributo al jazzista Charles Mingus, con le due tracce, ‘Haitian fight song’, eseguita dalla sezione ritmica, e ’Goodbye pork pie hat’ nella quale dialogano i due chitarristi; le danze tradizionali e i brani originali di stampo inglese con la voce della McShee in primo piano; il tributo alla tradizione americana di ‘No more my Lord’. Per quanto riguarda la parte in studio, brillano soprattutto le rielaborazioni di brani del repertorio folk britannico: la breve ma intensa versione di ‘I loved a lass’, la sempre stupenda ‘Sovay’ e la famosissima ‘The trees they do grow high’. Nella manciata di brani strumentali si può apprezzare l’ottima tecnica dei musicisti, con deliziosi interscambi tra le chitarre e il contrabbasso. (Fausto Meirana)
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