Anche la quarta serata è passata e Dario Gaggero , il nostro inviato speciale al Festival, ci relaziona su quanto è successo. A proposito di questo, qualcuno dubita della sua presenza sul palco dell'Ariston, vi diamo la prova della sua abilità a mimetizzarsi.
Penultima serata del Festival di Sanremo, che quest’anno sembra volerci stordire per abbondanza – non si elimina mai nessuno, passano sempre tutti. 26 cantanti in gara + la finale dei giovani. Aiuto.
Visto che ormai è tradizione partiamo con le consuete avvertenze agli incauti lettori di questa rubrica.
Avvertenza 1: lo so, lo so. Non guardate Sanremo perché a) voi ascoltate VERA musica (intellettuale/rock/non commerciale/di impegno sociale…) e quindi non l’avete mai guardato b) bisogna boicottarlo perché non c’è niente da ridere e i ristoratori, gli operatori dello spettacolo, gli impianti sciistici sono senza lavoro da mesi/è uno scandalo tutto quello che li pagano con la gente che muore di fame/fa parte di una cospirazione ordita dai poteri forti per tenerci buoni ma è tutta una montatura, è solo un’influenza, siete delle pecore, ecc.
Continuate pure a non guardarlo e a scassarvi di Masterchef, Grandi Fratelli VIP e campionato di calcio.
Solo non fatene una medaglia al valore, please.
Avvertenza 2: i seguenti sono pareri personali (miei, di Gian e di qualche altro sventurato che passava).
Se speravate in una sottile analisi musicologica o dotte discettazioni sulla storia personale dei singoli artisti e sul come la loro arte si sia evoluta nel tempo c’è la forte probabilità che rimaniate delusi.
Si parte!
Conduzione:
L’impressione è che sappiano che la carne al fuoco è tanta e che quindi cerchino di limare il più possibile i tempi morti. Fiorello e Amadeus si esibiscono in una SPASSOSISSIMA versione di ‘Siamo donne’ di Sabrina Salerno e Jo Squillo e Fiorello non perde l’occasione di deliziarci con un esilarante monologo sul sesso degli animali (il primo che parla ancora male di Zelig e Colorado gli sputo) ma tutto scorre abbastanza liscio.
Ibra quasi assente (per fortuna).
Presenze femminili della serata:
Andiamo maluccio. A parte Beatrice Venezi (direttrice d’orchestra che presenta professionalmente la finale dei giovani) abbiamo solo Barbara Palombelli che personalmente trovo super refiosa. A metà serata parte un suo monologo (inframmezzato da stralci del passato sanremese) che dovrebbe parlare di emancipazione femminile ma che invece pare raccontare solo gli affaracci sua. Sarà che sono parte del patriarcato e non capisco. Aspettatevi polemiche su Tenco…
I giovani:
Nelle serate precedenti sono passati i quattro che mi piacevano meno (Wrongonyou, Folcast, Davide Shorty e Gaudiano) quindi non avevo aspettative di sorta. Quello che mi garbava meno di tutti era Gaudiano, ennesimo emulo di Tiziano Ferro con canzone tormentata. E infatti vince a mani basse, come da copione (Sabrina del Bar Verdi sarà contenta, se non altro). A premiarlo arriva Mr. Simpatia Toti che a un certo punto interrompe Amadeus e fa: ‘Mi permette una cosa?’. Per un attimo ho sperato prendesse la chitarra di Folcast e la spaccasse tipo Animal House, invece si è profuso nella solita sbrodolata retorica.
Dovevano passare i Mini Bugo, cacchio!
Gli ospiti:
Non molti, ma comunque troppi per una serata già affollata di suo.
- Alessandra Amoroso: fa una roba urlata delle sue (e ovviamente la raggiunge subito Emma Marrone, a rincarare la dose) e alla fine un pezzo in duo con l’attrice Matilde Gioli sui lavoratori dello spettacolo in crisi per il COVID-19 che sfocia in una cover di Fossati (‘Una notte in Italia’). Rigidissime, impostatissime.
- Enzo Avitabile: omaggio etnico a Carosone (c’è una serie RAI su di lui ai banchi di partenza) con il dinamico duo Ama/Fiore che indossa turbanti da carnevale. Lui è simpatico, loro no.
- Mahmood: 2/3 pezzi pure per lui. Non mi piace granché ma ha un suo stile (anche estetico) che rispetto. Con Fiorello fa una gag sull’autotune che ho l’impressione di aver visto identica l’anno scorso…
- Achille Lauro: medley ‘Me ne frego/Rolls Royce’ con il ritorno di Boss Doms e uno stuolo di chitarristi a caso, stilosissimi. Limona tutti, si dimentica di cantare dei pezzi, sempre in terra a rotolarsi. Quindi promosso. Purtroppo su Rolls Royce arriva anche Fiorello vestito stile Dante Cyberpunk.
I Big:
si esibiscono di nuovo tutti (!!!) e stasera vota la Sala Stampa (qualsiasi cosa voglia dire).
Via, veloci che son già le tre!
Annalisa: vestito meno hard del solito, il pezzo non cresce al secondo ascolto (almeno alle mie orecchie). Super Sanremese, papabile per il podio.
Aiello: sembra avere un semplice dolcevita nero mentre in realtà ha delle robe piumose o pelose sulla schiena e tagli sui lati. Solito stile tamarro, vocalmente meno estremo della prima serata.
Maneskin: mai riuscito a prenderli sul serio ma stasera erano belli zozzi (mi sa che nella prima serata POTREBBERO non aver suonato proprio tutto loro, a giudicare dalle immagini) e il pezzo ne ha giovato. Starò invecchiando?
Noemi: pezzo incolore, performance incolore. Spiace.
Orietta Berti: vestito rosa con mantellina di brillini, niente da segnalare dal punto di vista dell’esecuzione, come ovvio.
Colapesce e Dimartino: il brano è chiaramente un esercizio di stile pensato a bella posta per Sanremo, ma l’ironia gli si sta in qualche modo ritorcendo contro. E il ritornello sembra la versione disco di ‘Se mi lasci non vale’. Dubbioso.
Max Gazzè: arriva vestito da Salvador Dalì, il che funziona parecchio dal punto di vista estetico. La canzone un pastrocchio era e un pastrocchio resta. In più nella seconda parte del brano la linea melodica si fa più complessa e lui ha sempre dei problemi. Decisamente non il suo lavoro più ispirato.
Willie Peyote: il pezzo mi piace, testo in primis. Piuttosto la strofa è troppo veloce per il suo bene e dal vivo capire le parole può essere difficile.
Malika Ayane: in bianco, che non le dona moltissimo. La canzone è super anni ’80 e stasera l’ha cantata peggio (il che sembra essere comune a una buona fetta degli artisti in gara).
La Rappresentante di Lista: stasera in rosso. Lei canta meglio rispetto alla prima serata, ma il brano non mi convince del tutto.
Madame: tette di metallo, gonna trasparente, piedi nudi. Brava è brava, ma il genere è veramente tanto lontano dalle mie corde. Promossa sulla fiducia.
Arisa: canta bene ma il pezzo in definitiva è un po’ una lagna. Look più sobrio.
Coma_Cose: hanno cercato di confondermi vestendosi di rosso anche loro come La Rappresentante di Lista ma sono troppo furbo per questi giochetti. Lui stasera ha il basco, lei ha le fiamme negli occhi, entrambi stonano da paura. Però sono simpa.
Fasma: ballata trap con autotune a bomba e quel ‘Ma noi sì’ del coro che mi ricorda sempre (sicuramente a sproposito) ‘Gente per bene, gente per male’ di Battisti. Un po’ affannato.
Lo Stato Sociale: Genere, genere!beh, non si può dire che non si divertano. Sarò controtendenza ma a me piace comunque più di ‘Una vita in vacanza’, non fosse altro per l’assenza vocale di Guenzi.
Fedez e Michielin: lui tesissimo, lei meno perfetta di prima. E il brano non convince, sorry.
Irama: sempre in quarantena, sempre in differita.
Extraliscio feat. Davide Toffolo: Grande look, theremin: la prima volta mi hanno spiazzato, stavolta li promuovo.
Ghemon: la mia sensazione (probabilmente errata) è che abbiano rallentato il tempo di esecuzione per aiutarlo nella parte nella cantata. In ogni caso non ha funzionato.
Francesco Renga: stonato, fuori tempo. E per i soliti problemi tecnici gli fanno rifare da capo il pezzo. Incredulo.
Gio Evan: Si contorce in calzoni corti e giacca sgargiante, come al solito. Sembra un Cristicchi che non ce l’ha fatta. Qualcuno mi spieghi il senso di sta roba.
Ermal Meta: superfavorito, in camicia nera western e stivali rossi. Il falsetto finale non gli entra mai, però.
Bugo: sfoggia una specie di impermeabile blu e ha il solito sguardo febbrile.Il pezzo parte Battisti, continua Beatles e Vascheggia nel ritornello. NCS = Non Ci Siamo. Comunque vadano le cose, grande protagonista di sponda anche quest’anno (sia Willie Peyote che Lo Stato Sociale citano il casino dell’anno scorso nei loro brani, ad esempio). Magra consolazione.
Fulminacci: vestito da Hare Krishna, esecuzione leggermente sottotono rispetto alla prima serata. Va bene uguale, il pezzo mi piace.
Gaia: sempre in blu, con un abitoche sembra tagliato da me con le forbici di Disco Club. Il pezzo è una mezza ciofeca ma lei canta bene anche stasera.
Random: Coppola nera e scarpe multicolor inguardabili, esecuzione veramente imbarazzante. Il peggiore di tutti, con buona pace di Aiello.
E’ finita anche stasera. La solita mezz’ora di gente che legge classifiche parziali e totali impappinandosi ogni due righe, e alla fine in testa c’è sempre Ermal Meta. Boh.
A domani per la finale!!!
Dario.