L’evoluzione nella continuità è sempre apprezzabile: dimostra personalità forte ma anche capacità di guardarsi intorno per assorbire suoni e concetti. Nel caso dei Vampire Weekend il cammino verso la maturità ha portato con sé una dimensione percepibilmente più meditativa rispetto agli inizi. In Modern Vampires Of The City (terzo lavoro del gruppo di Ezra Koenig) i colori caraibici dell’opera prima e di Contra sembrano avere virato, se non proprio al bianco e nero della copertina, verso sfumature più seppiate, meditative e talora quasi cameristiche. Permane il debito nei confronti di Paul Simon, ma anche qui qualcosa cambia, visto che persino momenti ritmati come Worship You ricordano non tanto un lavoro scoppiettante quale Graceland, quanto piuttosto la disillusa eleganza di There Goes Rhymin’ Simon. (Antonio Vivaldi)