La discografia postuma di Sandy Denny è ormai molto più cospicua rispetto a quanto la grande cantante inglese riuscì a pubblicare in vita con Strawbs, Fairport Convention, Fotheringay e come solista. E’ una discografia postuma ma anche parallela, fatta di demo, versioni alternative, session per la BBC e registrazioni live di brani usciti sugli LP ufficiali. Il doppio cd I’ve Always Kept A Unicorn propone appena tre tracce mai ascoltate prima su un totale di 40, eppure ha un senso, reso esplicito già dal sottotitolo: The Acoustic Sandy Denny. Con la sua voce forte, calda e al tempo stesso limpida, Sandy avrebbe potuto gestire tranquillamente un album acustico, magari in perfetta solitudine. Non lo fece mai perché amava la vita ‘cameratesca’ all’interno di un gruppo che le consentiva di gestire, anche in studio, le costanti tensioni interiori. Qui abbiamo dunque un’idea di questo disco che mai ci fu e che forse sarebbe stato una svolta per la sua carriera, specie quando questa si arenò nelle secche del pop di consumo a dispetto di brani splendidi come Solo, One Way Donkey Ride o No End. (Antonio Vivaldi)