Qualcuno dice che i Teenage Fanclub sono ovvi, che basta poco per capire come e dove andranno a finire le loro melodie o i loro assoli di chitarra. In parte è vero, ma non è che la cosa risulti troppo importante: anche il fan vuole quei giri melodici, quelle chitarre e si sente felice e rassicurato ascoltandoli. Stabilito questo, Here è un perfetto disco dei Fannies di oggi, signori sulla cinquantina che si ripresentano dopo una pausa di sei anni del precedente Shadows e non propongono sorprese di alcun tipo. Suonano più riflessivi e pacati rispetto al loro album più classico - Bandwagonesque del 1991 – e mantengono inalterati i referenti storici, vale a dire i Byrds, i Big Star e... se stessi.
Ecco dunque la classica sequenza di melodie pop in abile equilibrio fra malinconia e serenità, fra scrosci di pioggia e squarci di sereno (Norman Blake e compagni sono scozzesi, d'altronde). Di primo acchito si rischia di trovare l'album un po' monocorde, poi si scoprono le piccole ma nitide differenze fra un pezzo e l'altro, ci si affeziona a una buona metà dei titoli e tanto basta (e persino avanza). (Antonio Vivaldi)