Joel Cathcart, diciamolo subito, è un genovese acquisito, visto che è originario dell’Irlanda del Nord; qualcuno può averlo visto suonare quella strana ‘pentola/astronave’ che è lo Hang nelle strade della nostra città, suscitando curiosità e ammirazione. Oltre a percuotere quell’aggeggio, Cathcart è anche un cantautore ‘tradizionale’ con voce (una bella voce) e chitarra. Questo Flotsam (uscito qualche mese fa) è il suo secondo disco, viene dopo ‘Praglia’, debutto forse meno personale di questa nuova opera che ci consegna una decina di canzoni piuttosto delicate e curate con qualche tocco dissonante, ma sempre di gran fascino, ‘canzoni come gli oggetti che lascia la mareggiata’ che è poi il significato letterale del titolo. Per ognuna di queste, nel curatissimo packaging del cd, c’è un’illustrazione dell’artista Michele Lepera, di cui vorremmo sapere qualcosa di più... Apprezzabili i contributi dei quattro musicisti che collaborano con Cathcart: gli archi di Laura Monti e Mattia Tommasini, il contrabbasso di Pietro Martinelli e la tromba (o il flicorno) di Stefano Bergamaschi. Tutti e due i dischi sono disponibili in negozio. (Fausto Meirana)