Nel rock contemporaneo ognuno si sceglie i propri maestri: un sessantennio abbondante di esperienze fornisce gran messe di modelli. Kyle Craft, ventinove anni, originario della Louisiana (un posto dove la temperatura musicale è piuttosto alta, e le note assai pastose) racconta di avere nel suo carniere di prossimo trentenne ascolti da David Bowie, John Lennon, Aerosmith. Aggiungeremmo anche, e in dosi abbondanti, tutto il glam rock inglese e americano d'antan, a cominciare da Mott The Hoople, Silverhead e Sweet. Più un andamento ciondolante e sapientemente tenuto lontano dalla pulizia sonora che fa pensare a certo dylan elettrico. Insomma, originalità poca, convinzione e buona scrittura molta. Ma se non vi piacciono le voci glam spesso impuntate su acuti indispettiti non fa per voi. (Guido Festinese)