La decostruzione di Mark Everett, in realtà, è una strada che il leader degli Eels ha percorso per tutta la carriera; dietro la produzione musicale di Everett c’è sempre stata una sofferenza pesante causata da improvvisi o drammatici lutti familiari. In certi dischi ce n’è di più come nel peraltro indispensabile Electro-Shock Blues, un capolavoro che risale, ahimè, a ben vent’anni fa… Anche in The Deconstrution, che esce a quattro anni dal precedente lavoro, c’è molto del rimuginare sulle perdite, dell’interrogarsi sul senso della vita; la dimensione prettamente acustica trasforma le canzoni in piccoli bozzetti, scenette di vita con qualche pretesa filosofica di troppo, ma confortate da una buona vena in termini di melodie e arrangiamenti. Certo mancano, tranne che nel singolo Bone Dry, momenti ritmicamente più vivaci e coinvolgenti, ma evidente Mr E. non era dell’umore giusto.(Fausto Meirana)
EELS - The Deconstruction Hot
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Opinioni inserite: 1
paternità e creatività
Sono un fan degli Eels e conosco tutta la discografia; concordo con la recensione, sembra quasi che dopo tanti lutti la recente paternità abbia un po' (felicemente) distratto il nostro. Rispetto ai precedenti qui sembra che E abbia fatto il minimo sindacale, fatta eccezione solo per alcuni pezzi (Bone Dry appunto e you are the shining light tra tutti).
Io arrivo a pensare che dopo il precedente "Cautonary Tales" lui avesse in mente altri progetti fuori dalla musica, avendo detto ormai tutto quello che poteva dire e in questo album manca la "sorpresa"; le sonorità non sono nuove sembrano un misto di album precedenti ma appunto non sorprendono.
D'altra parte, conoscendo bene il personaggio, credo che sia ancora capace di sorpendere, non so come e se lo sapessimo non sarebbe una sorpresa.
Intanto buona paternità E l'album l'ho comprato lo stesso in vinile anche per la bellissima grafica.
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