Come ha fatto notare il frontman degli Arctic Monkeys Alex Turner, il termine AM non va inteso nel senso di “mattino”, quanto piuttosto di “prime ore dopo mezzanotte”. Il quinto album del gruppo è in effetti un disco da cuore della notte, pieno di pensieri un po’ malinconici e senso di straniamento (“Ti vengono le idee peggiori nel cuore della notte,” spiega ancora Turner). Ciò detto, AM è anche il disco della prima maturità per il gruppo inglese trasferito a Los Angeles, una sorta di lavoro a tema sull’inafferrabilità delle relazioni umane e sentimentali strutturato lungo una serie di canzoni fascinosamente transatlantiche: suadente pop britannico rimpolpato da una solida produzione rock americana e su tutto la voce sempre più carismatica (ma sempre con accentone inglese) di Turner. E dire che, fino a poco fa, erano considerati un classico gruppo giovanilista. ( Antonio Vivaldi)