Nel 1990 Fakebook, primo album di cover-e-qualcos’altro degli Yo La Tengo, mostrava il coté più delicato del gruppo di Hoboken. Oggi Stuff Like That There dice che da allora poco è cambiato, al punto che lo si può considerare a tutti in effetti un sequel 25 anni dopo. E’ un disco delicato e lieve che non accelera quasi mai il ritmo, che gioca con il country, il jazz, un minimo di noise e l’eterno amore per i Velvet Undergroud ‘melodici’. Ira Kaplan e Georgia Hubley cantano con placida naturalezza facendo pensare a una rilassata session dove si cerca di fare le cose per bene, rendendo omaggio a colleghi poco noti, oppure riprendendo qualcosa del proprio repertorio. I pezzi famosi sono giusto due: I’m So Lonesome I Could Cry di Hank Williams, desolata senza far drammi, e Friday I’m In Love dei Cure, in una versione folk da cameretta che, a seconda dei gusti, può risultare amatoriale oppure adorabile. (Antonio Vivaldi)