Pop da camera’ e ‘Collettivo folk’ sono alcune delle frasi ricorrenti quando si cerca di definire la musica prodotta dai Laish, gruppo inglese di Brighton, ora situato a Londra, ma accasato, per questa uscita, alla casa discografica francese Talitres; l’etichetta pop è sicuramente giusta, mentre di folk, almeno in Pendulum Swing, se ne ascolta ben poco; piuttosto evidente, al contrario, una discendenza diretta dal rock acustico che ha avuto, in Gran Bretagna, grande spazio negli anni ’80 e ’90 con gruppi come gli Aztec Camera o gli Everything But The Girl, senza dimenticare i maestri del genere che furono gli Smiths.
Il leader, Daniel Green, ha una voce che potremmo definire quasi imbronciata, a suo agio nei brani malinconici, che si immaginano scritti nel grigio dell’autunno inglese, piuttosto che nei pimpanti momenti rock, come nella veloce I Learned To Love The Bomb; in ogni caso la scrittura di Green è sempre di alto livello, con una grande capacità di confezionare ritornelli ariosi e assai cantabili, e questo, nella musica pop è un requisito fondamentale, assieme alla voglia di ripetere l’ascolto, cosa che qui avviene con successo. (Fausto Meirana)