12 Giugno 2011
|Nel corso degli anni non ho avuto solo aiutanti volontari e non retribuiti, ma più di un dipendente o socio.
Tra questi i più ricordati sono stati sicuramente Ste e Defe.
Il primo, addetto alle vendite, è rimasto nella memoria di molti per la sua infinita serie di battute (alcune delle quali ho tenuto in vita fino ad oggi per ricordo del lungo periodo da lui trascorso in negozio): "ci vuoi imbarcare di legna verde" (raccontare delle palle), "ci vediamo in un De Chirico" (tipico suo saluto), "sono cintura nera di karaoke", "ciao Ricky" "ciao Edo" "ciao Ettore" (in un certo periodo tutti i clienti venivano alternativamente chiamati da lui con questi tre nomi). La ripetitività era il suo forte; era capace di dire la stessa frase e cantare (o fischiettare) lo stesso pezzo di canzone per tutto il giorno (e anche più): ve lo confesso a volte faceva saltare i nervi anche a me. Il mangiare era il suo punto debole, nel senso che aveva una scarsissima varietà di scelta e non si scostava mai da quelle poche cose che gli piacevano (niente pesci, frutta, verdura, etc.etc.etc). L'inevitabile conseguenza di questo era il suo pessimo rapporto col wc. Non era per niente regolare (come il nostro beneamato pluriespulso, che ama dire di se stesso: "io sono regolare") e sono rimaste memorabili le sue lunghe sedute nel Stephan's Meditation House
(così è stato battezzato da Defe all'epoca la nostra toilette). Queste sedute erano precedute dalla dichiarazione "mi sa che oggi è la giornata buona" (questo avveniva ogni tre/quattro giorni) accompagnata da lunghi massaggi della pancia. Sembrava una donna in cinta in attesa del lieto evento, che finalmente avveniva dopo un lungo travaglio (da mezz'ora a un'ora). Il momento nero di Ste venne quando il suo primo amore giovanile si troncò improvvisamente. Fu un periodo veramente duro per lui e per me: me lo vedevo davanti tutto il giorno a rosicchiarsi le unghie guardando un libro, che forse nemmeno leggeva, e rispondendo a monosillabi agli attoniti clienti. A questo punto mi venne un'idea illuminante. Antonio (sì, proprio lui il nostro cantore) aveva programmato per l'estate una vacanza (guarda caso) a Londra, perché non fargli portare dietro Ste e in sovrappeso anche Defe? Con un po' di diplomazia convinco Antonio a portarli e Ste ad andarci. Un vero trionfo, di ritorno da quelle ferie il primo cliente che entra in negozio viene accolto da "ciao Ricky, non cercare di imbarcarmi di legna verde, lo sai che sono cintura nera di karaoke" e all'uscita "ci vediamo in un De Chirico": guarito!
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