Concerti
Ci sono concerti cui molti vanno perché “devono” esserci, quanto meno per stare al passo, altri cui vanno in pochi, ma che sono lì perché “vogliono” esserci. Quello dei Sophia rientra senza dubbio nella seconda categoria. Stasera al Musicdrome di Milano, seconda delle tre tappe del tour italiano di presentazione di “There are no goodbyes”, uno dei migliori dischi del 2009, il pubblico, circa trecento persone, è preparato e sa che passerà una bella serata, insieme a canzoni che sente sue. Robin Proper Sheppard si presenta con una band di quattro elementi più un quartetto d’archi; il risultato è perfetto; chi ha ascoltato il nuovo disco con il cd bonus delle Valentine’s Day Sessions (registrato live in Vienna il 14 febbraio scorso) non si stupirà; gli altri resteranno piacevolmente sorpresi. L’inizio con “The sea” e “Swept back” crea subito l’atmosfera giusta, seguono “Signs” e “Storm clouds”, dal nuovo lavoro; altri estratti saranno l’acustica “Dreaming”, la commovente “Heartache”, forse il momento più bello di tutto il concerto, la melodiosa "Something" e la coinvolgente “Obvious”. Stranamente lasciate fuori le prime due del cd, “There are no goodbyes” e “A last dance”, entrambe bellissime e di pronto impatto. Tra le altre da segnalare la psichedelica “The river song”, la struggente “Lost”, l’hit dark “Oh my love” e la meravigliosa “So slow”. Due bis (nel secondo Robin s’interrompe perché qualcuno a lato del palco, verosimilmente qualche infiltrato, parla a voce alta e gli fa perdere la concentrazione…) e si torna a casa felici di esserci stati. Quanto a me ho solo una piccola delusione: se solo avesse fatto anche “If only”, se solo… (Marco Bonini)
Lei che offrì la faccia al vento
Omaggio a Fernanda Pivano
Ingresso Gratuito
sabato 31 ottobre 2009 - 20.30 - 23.30
Convento dell'Annunziata, Via Portobello, Sestri Levante
La serata
Ore 20,30: proiezione del docu-film “A farewell to beat”, in una saletta adiacente a quella che ospiterà il concerto. Il film racconta l'ultimo viaggio di Fernanda, che torna in America a ritrovare i suoi amici e i suoi luoghi. Molti, come Ginsberg, Kerouac e come Ernest Hemingway, di cui lei visita la tomba per la prima volta, non ci sono piu', qualcuno ha resistito come Lawrence Ferlinghetti, qualcuno si e' aggiunto come Jay McInerney, Barry Gifford, Bret Easton Ellis, scrittori delle nuove generazioni per cui Fernanda e' diventata un mito.
È un viaggio melanconico e intenso: le memorie di una donna sopravvissuta ai suoi eroi e ai suoi ideali si rianimano al contatto con il paesaggio americano, nel passo, negli occhi, nella voce di Fernanda si risente la forza di una fede mai spenta nella letteratura e nella poesia. Durata: 68 minuti.
Ore 21,45: intervento/i di Enrico Rotelli (consulente editoriale, curatore delle ultime opere e angelo custode di Pivano negli ultimi anni di vita) e/o Don Andrea Gallo.
Ore 22,30: reading e musiche ispirate alla lettura dell’Antologia di Spoon River. Lettura dei passi tradotti da Pivano e trasformati in musica dal genio di Fabrizio De André. Gli artisti si alterneranno su palco e contribuiranno a ricostruire, interpretare e rileggere l'album "Non al denaro, non all'amore né al cielo" (1971).
Ore 23, 45: conclusione, saluto.
Gli artisti: Alberto “Napo” Napolitano, Federico Sirianni, Andrea Sigona, Patrizia Merciari e Roberta Alloisio.
Dove: il convento dell'Annunziata fu costruito nel 1469 dai Padri Domenicani che già dal 1442 avevano posto la loro base nel complesso di Santa Maria di Castello a Genova. La struttura è posizionata sull'estrema punta della penisola di Sestri Levante affacciandosi per tre lati sul mare, due verso la Baia del Silenzio e uno verso il mare aperto del golfo del Tigullio. Fino al 1497 fu governata da un vicario della sede genovese e solo successivamente divenne autonoma e quindi dotata di un proprio noviziato. Durante il periodo napoleonico nel 1797 i Domenicani furono allontanati da Sestri Levante, adibendo così l'abbazia ad altri scopi. Un documento del 1798 conservato nell'archivio comunale cita il convento e la chiesa - intitolata alla Santissima Annunziata e costruita su tre navate - con tredici cappelle. Nel 1867 il convento fu acquistato da una società privata di benefattori che lo trasformarono in colonia marina - la Colonia Tagliaferro - conservandone il ruolo fino al 1982. In seguito verrà comprato dal comune sestrese nel 1995 che, dopo lavori di completo restauro e risanamento, riportò allo splendore gli originari elementi architettonici della chiesa e del convento.
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